Bisogna mettere insieme la domanda, risparmiare e condividere. Questi i tre punti fondamentali per riformare il mercato del gas europeo a fronte della crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina. Perché resistere al ricatto russo sul gas ha un prezzo, ha sottolineato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, parlando all’Europarlamento: “Invece di competere nell’offerta gli europei dovrebbero comprare il gas insieme. Per questo acquisteremo insieme gas a livello Ue. L’aggregazione della domanda sarà obbligatoria per almeno il 15% dei volumi necessari al riempimento degli stoccaggi di gas. E le società coinvolte possono formare un ‘consorzio di acquisto del gas’. Lo facciamo perché abbiamo imparato la lezione. Abbiamo letteralmente visto ad agosto, al culmine della stagione di riempimento, come gli Stati membri si superavano a vicenda e i prezzi aumentavano. Possiamo sicuramente essere più intelligenti di così. Quindi mettere in comune la nostra domanda è d’obbligo”, ha affermato.
Von der Leyen ha annunciato anche regole vincolanti per la condivisione del gas in caso di necessità per gli Stati membri, ribadendo che “la solidarietà energetica è un principio fondamentale nei Trattati europei”. Inoltre, saranno introdotti un meccanismo di limitazione dei prezzi del gas presso il mercato TTF di Amsterdam e un benchmark “complementare” per il gas naturale liquido. “Qual è il modello? Il benchmark che determina i prezzi del gas è il TTF, che è esclusivamente focalizzato sui gasdotti. Ma oggi vediamo che il mercato è realmente cambiato da un mercato di gasdotti a un mercato di GNL (gas naturale liquefatto). Abbiamo bisogno di un nuovo, specifico benchmark per il GNL”, ha chiarito. “La Commissione – ha proseguito – ora svilupperà questo benchmark complementare, assieme a regolatori europei, ma questo richiede tempo. In questo frattempo, noi limiteremo i prezzi al TTF, lo chiamiamo un meccanismo per la correzione del mercato”.