Von der Leyen: era fossili russi in Ue sta per finire. “Investiremo in Africa”

Von der Leyen: era fossili russi in Ue sta per finire. “Investiremo in Africa”
Ursula von der Leyen
22 settembre 2022

L’era della dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili russi sta per finire, e questo porterà a una “grande trasformazione geopolitica”, con l’Ue che si affiderà a partner fidati come gli Usa e che investirà nelle infrastrutture per le rinnovabili dall’altra parte del Mediterraneo, nel continente africano che un grande potenziale per il solare e l’eolico. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso all’Università di Princeton, New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Questa guerra – ha osservato von der Leyen – cambierà radicalmente l’Europa. Pensiamo all’energia. All’inizio della guerra, l’Europa era fortemente dipendente dai combustibili fossili russi (gas, carbone, petrolio). Il 60% delle risorse del bilancio russo veniva dalle esportazioni di carburanti fossili. Putin ha costruito in modo molto strategico la nostra dipendenza, e più tardi l’ha usata per ricattarci e soffocarci”.

Il presidente russo, ha ricordato, “ha ridotto le forniture di gas per gli stoccaggi già l’anno scorso, per fare in modo che non avessimo abbastanza riserve nei depositi per poter passare l’inverno; e poi ha cominciato lentamente, ma con determinazione, a tagliare le consegne di gas a un paese dopo l’altro in Europa. Ora preferisce bruciare il gas invece di farlo arrivare” ai paesi dell’Ue. “Ovviamente – ha continuato von der Leyen – pensava che avrebbe potuto intimidirci e dividerci. Invece è successo l’esatto contrario. Il suo ricatto ci ha uniti. E ora siamo a un punto di svolta. Perché abbiamo deciso – ha sottolineato – che l’Ue porrà fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi”. “L’Ue – ha ricordato ancora – ha già vietato le importazioni di carbone dalla Russia e sta eliminando gradualmente il petrolio russo. Le importazioni di gas dalla Russia scenderanno entro fine anno al 10%”, dal 40% del totale che rappresentavano l’anno scorso.

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A questo punto von der Leyen ha dato altre cifre sulla riduzione della dipendenza Ue dalla Russia, inquadrandole a livello mondiale. “Finora l’Ue rappresentava il 75% della domanda globale di gas via i gasdotti, una quota enorme. E la metà di quel gas veniva dalla Russia. Oggi siamo scesi al 25% delle importazioni dalla Russia, un quarto del totale”. “Come abbiamo fatto? Stiamo diversificando gli approvvigionamenti, legandoci a fornitori affidabili e fidati come gli Stati Uniti. L’accordo che ho concluso con il presidente Biden sulle importazioni di Gnl (gas naturale liquefatto, ndr) davvero ci ha aiutato, ci ha salvato in tempi difficili. E stiamo anche – ha aggiunto la presidente della Commissione – risparmiando l’uso di gas e utilizzandolo per gli stoccaggi. Il gas che non è usato lo immagazziniamo per l’inverno successivo”.

“Naturalmente – ha riconosciuto von der Leyen -, questo ha un prezzo. Il mercato energetico globale è in tensione, e i prezzi dell’energia sono alle stelle in Europa. Questo è un pesante oneri per famiglie e aziende. Stiamo tassando gli extra profitti delle aziende che producono elettricità per dare un sostegno mirato alle famiglie e alle imprese vulnerabili. Stiamo facendo tutto questo non solo perché è necessario, ma anche perché sappiamo che così prosciugheremo i forzieri che alimentano la guerra di Putin. E sappiamo che con l’indipendenza energetica avremo più potere per difendere le regole globali. E questa è la risposta di breve termine”.

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“Ma – ha sottolineato la presidente della Commissione – c’è anche una risposta di lungo termine: in definitiva, il modo migliore per sbarazzarsi dei combustibili fossili è accelerare la nostra transizione verso le rinnovabili. Ogni kilowatt/ora di elettricità che l’Europa genera da solare, eolico, idroelettrico e biomasse, o idrogeno verde, non fa bene solo al clima, ma ci rende meno dipendenti dai combustibili fossili. Le rinnovabili sono locali, sicure per l’approvvigionamento, e creano posti di lavoro in loco. E oggi il prezzo dell’energia solare ed eolica è più conveniente rispetto ai combustibili fossili inquinanti. Ecco perché, ad esempio, stiamo finanziando uno dei più grandi parchi eolici offshore nel mondo nel Mare del Nord, che fornirà riscaldamento a 50 milioni di case nell’Ue”.

“L’era dei combustibili fossili russi in Europa sta per finire. E questa è una grande trasformazione geopolitica””, ha affermato von der Leyen. Perché, ha spiegato, le fonti di approvvigionamento per l’Unione Europea si sposteranno sulla carta geografica “dalla Russia al Sud globale”. E, ha rilevato, “se lo facciamo bene non solo diversifichiamo le forniture di gas e di carburanti fossili; ma investiremo massicciamente nelle rinnovabili in regioni in cui queste risorse sono abbondanti. Se guardiamo l’altro lato del Mediterraneo, al continente africano, lì il sole, il vento e anche il potenziale idroelettrico sono presenti in abbondanza. E se noi investiamo nelle infrastrutture, non solo ci liberiamo dai ricatti che abbiamo sperimentato con la Russia, ma combattiamo anche dalla parte giusta contro il cambiamento climatico”. “La lotta contro il cambiamento climatico è la più importante. E io voglio che l’Europa e gli Stati Uniti siano i migliori alleati In questa lotta”, ha concluso la presidente della Commissione.

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