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Il “testamento” della Von der Leyen: l’Ue a 30 è possibile, ma adeguandone funzionamento

Ciò che l’Ue ha fatto e sta facendo a 27 può farlo anche a 30 e più, allargandosi all’Ucraina, alla Moldavia, ai Paesi baltici, o alla Georgia. Ma per procedere all’allargamento saranno necessarie delle modifiche nel funzionamento dell’Unione, nelle sue politiche, nei suoi meccanismi finanziari, e se necessario anche delle modifiche dei Trattati. Lo ha affermato stamattina a Strasburgo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante il suo discorso su “lo stato dell’Unione” davanti alla plenaria del Parlamento europeo.

“Dopo la caduta della Cortina di ferro – ha ricordato von der Leyen -, abbiamo trasformato un progetto economico (quello della Comunità economica europea, ndr) in una vera Unione di popoli e di Stati. Credo che il prossimo allargamento” dell’Ue “debba fungere anche da catalizzatore di progresso. Abbiamo iniziato a costruire un’Unione della Salute a 27. Sono convinta che potremo completarlo a 30 e oltre. Abbiamo iniziato a costruire un’Unione della Difesa a 27. E sono convinta che potremo completarla a 30 e oltre. Abbiamo dimostrato che possiamo essere un’Unione geopolitica e che possiamo andare avanti rapidamente quando siamo uniti. E sono convinto che il ‘Team Europa’ lavorerà anche con 30 e più membri”.

 

La strada dell’allargamento

 

“So che quest’Aula la pensa allo stesso modo. Il Parlamento europeo – ha continuato la presidente della Commissione – è sempre stato uno dei principali motori dell’integrazione europea. Lo è da decenni, e lo è ancora oggi. Sosterrò sempre quest’Assemblea e tutti coloro che vogliono riformare l’Unione europea per renderla più efficace per i suoi cittadini. E sì, se e quando sarà necessario questo comporterà l’organizzazione di una Convenzione europea e una modifica dei Trattati”, ha aggiunto tra gli applausi dell’Aula. 

“Ma non possiamo, e non dobbiamo, aspettare di modificare i Trattati – ha osservato von der Leyen – per andare avanti sulla strada dell’allargamento. Possiamo adeguare l’Ue all’allargamento rapidamente, se si risponde a una serie di domande concrete sul funzionamento pratico di un’Unione composta da più di 30 paesi, e in particolare sulla nostra capacità di azione”. “La buona notizia – ha continuato la presidente della Commissione – è che ad ogni allargamento abbiamo smentito coloro che affermavano che saremmo stati meno efficaci. Guardiamo agli ultimi anni. Abbiamo concordato il ‘NextGenerationEU’ a 27. Abbiamo concordato l’acquisto di vaccini a 27. Abbiamo concordato sanzioni” contro l’aggressione russa dell’Ucraina “in tempi record, sempre a 27. Abbiamo concordato l’acquisto congiunto di gas naturale non solo con 27, ma includendo già anche Ucraina, Moldavia e Serbia. Quindi è possibile”.

 

Il bilancio e la sicurezza

 

“Ma – ha sottolineato von der Leyen – dobbiamo dare uno sguardo più attento alle nostre politiche, una per una, e capire come ciascuna di esse verrebbe influenzata dall’allargamento dell’Unione. Questo è il motivo per cui la Commissione inizierà a lavorare su una serie di revisioni pre-allargamento delle politiche dell’Unione, per determinare se e come ciascun settore politico debba essere adattato. Dobbiamo pensare a come funzionerebbero le nostre istituzioni, a come funzioneranno il Parlamento e la Commissione” dopo l’allargamento. “Dobbiamo pensare al futuro del nostro bilancio, a ciò che finanzia, a come lo finanzia e a come viene finanziato” il bilancio stesso.

“E dobbiamo determinare come garantire impegni di sicurezza credibili in un mondo in cui la deterrenza è più importante che mai. Queste sono le domande che dobbiamo affrontare oggi se vogliamo essere pronti per domani. E la Commissione svolgerà il suo ruolo”. “Per questo – ha annunciato la presidente della Commissione – presenteremo le nostre idee al dibattito dei leader europei sotto la presidenza belga”, nel primo semestre 2024. “Saremo motivati dalla convinzione che il completamento della nostra Unione sia il miglior investimento possibile per la pace, la sicurezza e la prosperità nel nostro continente”. “È quindi giunto il momento che la nostra Europa torni a pensare in grande e a scrivere il proprio destino”, ha concluso von der Leyen.

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