“Il primo ministro (Giorgia) Meloni e io siamo qui oggi per offrire una risposta coordinata da parte delle autorità europee e di quelle italiane”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita nell’isola di Lampedusa dopo aver raccolto l’invito del presidente del Consiglio italiano. “Voglio essere molto chiara a questo proposito”, ha aggiunto Von der Leyen, durante il punto stampa congiunto all’aeroporto dell’isola, “Abbiamo un obbligo come parte della comunità internazionale, questo impegno lo abbiamo rispettato in passato così come lo faremo in futuro. Ma dobbiamo decidere chi entra nell’Ue e in base a quali circostanze. Sicuramente non i trafficanti di esseri umani e non gli scafisti!”.
Accompagnata dalla commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, Von der Leyen ha visitato l’hotspot che nei giorni scorsi si è riempito con migliaia di migranti. L’isola è di nuovo sotto pressione per la mole di sbarchi di persone in fuga dalle coste africane, ulteriormente accentuata dalla devastante e tragica tempesta che ha travolto la Libia. La migrazione “è un fenomeno che deve essere gestito e possiamo farlo solo lavorando insieme, solo unendo le forze, come ho detto prima e come ha detto la presidente (Giorgia) Meloni”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita nell’isola di Lampedusa dopo aver raccolto l’invito del presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.
Importante passo avanti
“Abbiamo un’ottima cooperazione con l’Italia ma per la prima volta all’interno dell’Ue abbiamo la possibilità di trovare la quadra del Patto sull’asilo e sulla migrazione”, ha sottolineato Von der Leyen nella conferenza stampa congiunta in aeroporto. “Questo è un importante passo avanti perché definirà le regole che riguardano la solidarietà, la responsabilità e riguarderà tutti e Ventisette gli stati membri. Quindi questo quadro legale e giuridico è molto importante”.
“Si può fare davvero molto essendo operativi e ho raccontato quali sono i dieci punti del piano d’azione”, ha aggiunto, “L’ho fatto in maniera pubblica perchè c’è bisogno di prendersi la responsabilità sull’attuazione delle decisioni di cui parliamo. Ed è per questo che abbiamo messo a punto questo piano in dieci punti. La migrazione è un fenomeno che deve essere gestito e possiamo farlo solo lavorando insieme, solo unendo le forze, come ho detto prima e come ha detto la presidente Meloni. Solo così riusciremo a gestire la migrazione in maniera efficace e umana, questo è il nostro obiettivo”.
Una missione navale a controllo dell’immigrazione clandestina? “Credo sarà necessario tornare a mettere in campo la seconda e la terza parte della missione Sophia” ha detto dal canto suo la premier Giorgia Meloni, ricordando che “il memorandum che abbiamo siglato con la Tunisia è un segnale molto importante, per il quale ringrazio la presidente von der Lyen e sul quale bisogna riuscire ad essere veloci e incisivi per l’implementazione e la realizzazione”. Il memorandum, ha sottolineato, “può essere propedeutico ad altri accordi con altri Paesi del nord Africa e dimostra un’Europa che offre il proprio contributo chiedendo in cambio un contributo di responsabilità”. Meloni ha poi annunciato che “domani portiamo in Cdm una proposta legislativa che estende al limite massimo consentito il trattenimento dei migranti ai fini del rimpatrio a 18 mesi. Vuol dire che se tu ti affidi ai trafficanti devi sapere che verrai trattenuto e poi rimpatriato. Grazie alla sinistra questi centri praticamente non esistono”. Sui temi dell’immigrazione “in questi giorni ho parlato con diversi leader europei e sono ottimista sul fatto che la posizione dell’Italia in tema di immigrazione sia ampiamente condivisa in seno al Consiglio europeo” ha concluso Meloni.