Voto di scambio, politici davanti al gip respingono accuse. Rimessi in libertà
SICILIA I deputati regionali Dina, Clemente e l’aspirante consigliere comunale Bevilacqua, arrestati martedì per corruzione elettorale, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere
Udienza lampo stamattina davanti al gip di Palermo Ettorina Contino. I deputati regionali Nino Dina, Roberto Clemente e l’aspirante consigliere comunale Giuseppe Bevilacqua, arrestati martedì per corruzione elettorale, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Franco Mineo, invece, ex deputato regionale di Grande Sud, ha scelto di rispondere alle domande del giudice nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Mineo – difeso da Ninni Reina – avrebbe sostenuto che Bevilacqua avrebbe solo millantato, mentre lui ha scelto di parlare in “quanto personaggio”.
Secondo l’inchiesta che ha portato agli arresti, condotta dalla Finanza, Bevilacqua avrebbe messo a disposizione di Dina, Mineo e Clemente i suoi pacchetti di voti, alle regionali del 2012, in cambio di finanziamenti per le proprie associazioni e incarichi a familiari. Inoltre, avrebbe venduto cibo assegnato alla fondazione del Banco alimentate, da lui presieduta, e destinato ai poveri. Tutti e tre, nella stessa giornata di oggi, sono stati rimessi in libertà dal giudice per le indagini preliminari, Ettorina Contino, perché sono
cessate le esigenze cautelari. (foto: Dina sx, Mineo, Clemente)
Articolo aggiornato alle 20:48