E’ indagato anche l’attuale sindaco di Vittoria (Ragusa), Giovanni Moscato, nell’ambito dell’indagine “Exit poll” della Guardia di finanza, coordinata dalla Procura di Catania. Il primo cittadino, per il quale non e’ prevista misura cautelare, risponde di corruzione elettorale. Moscato, 40 anni, avvocato, con la sua elezione nel giugno 2016, a capo di liste civiche ed esponente del centrodestra, aveva fatto segnare una svolta storica a Vittoria, un comune che per 70 anni e’ stato retto da un esponente della sinistra. Secondo gli inquirenti, l’ex sindaco Giuseppe Nicosia e il fratello consigliere comunale Fabio, tra i sei arrestati di oggi per scambio elettorale politico-mafioso, nel turno di ballottaggio si sarebbero schierati per Moscato. Ai Nicosia sono state notificate dalla Guardia di finanza di Catania due delle sei misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse al termine di un’inchiesta della Dda di Catania. Tra gli altri arrestati anche Giovambattista Puccio e Venerando Lauretta, entrambi gia’ condannati per associazione mafiosa. Inoltre è stata applicata la sospensione dai pubblici uffici nei confronti dell’assessore al Bilancio dell’epoca per falsificazione delle autenticazioni delle sottoscrizioni delle liste elettorali. Un contributo notevole è stato fornito dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia da cui “è emerso con chiarezza l’intreccio affaristico-politico-mafioso che, nella città di Vittoria, ha condizionato e orientato le scelte elettorali anche prima delle elezioni amministrative del 2016”, dicono i magistrati.
Il quadro delineato dai collaboratori di giustizia evidenzia come l’ex sindaco e il fratello, consigliere comunale, “abbiano ricevuto a Vittoria il sostegno elettorale della `Stidda’ sia nelle amministrative del 2006 e 2011, sia nelle regionali/nazionali del 2008 e 2012”. Un sostegno che sarebbe stato “ripagato” con l’assegnazione di appalti e posti di lavoro. Il sistema clientelare smascherato dai militari si sarebbe retto inoltre anche sui voti degli operatori ecologici. Alle ultime elezioni, il sindaco uscente aveva assicurato infatti l’assunzione di 60 dipendenti dalla società subentrante nella gestione dei rifiuti a Vittoria. Le perquisizioni eseguite dalle Fiamme gialle nei comitati elettorali di alcuni candidati, fecero emergere la notizia di un’inchiesta sulle amministrative del 2016 a Vittoria, con nove indagati: era il giugno dello scorso anno, pochi giorni prima del voto. Erano state le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Biagio Gravina e Rosario Avila, a dare un notevole apporto all’indagine. L’ex sindaco Giuseppe Nicosia (Pd) commento’ l’indagine parlando di “infondata accusa infamante” e di “macchina del fango”. Alle elezioni venne eletto Giovanni Moscato, 40 anni, avvocato, che ha fatto segnare una svolta storica a Vittoria, un comune che per 70 anni e’ stato retto da un esponente della sinistra, dal 1946 al 2016. Moscato, eletto a capo di una coalizione di liste civiche ed esponente del centrodestra, all’epoca delle perquisizioni era tra i nove indagati, ma e’ totalmente estraneo all’operazione di oggi.