Politica

Per voto in Umbria prima foto del governo. Conte ci crede: alleanza ha futuro. Ma Renzi è assente

Giuseppe Conte lo chiama “un esperimento interessante”, Luigi Di Maio parla di “terza via”, Nicola Zingaretti spiega che si sta insieme perché “amiamo l’Italia”, Roberto Speranza assicura che l’alleanza “non è una semplice parentesi”. Viene scattata a Narni, a due giorni dal voto regionale, la prima foto della coalizione che ha dato vita al governo Conte II e che in Umbria si presenta per la prima volta come alleanza elettorale a sostegno del candidato civico Vincenzo Bianconi impegnato nel difficile compito di rimontare l’altra candidata, la senatrice del Carroccio Donatella Tesei, in corsa con il centrodestra che, trainato dalla Lega, viene data molto avanti nei sondaggi. L’iniziativa viene ufficialmente annunciata come un evento di presentazione della manovra economica, organizzato in 24 ore, tanto che nello splendido auditorium di San Domenico, un’antica chiesa sconsacrata risalente al XII secolo, a un’ora dall’arrivo del presidente del Consiglio mancano ancora uscite audio e prese elettriche per la stampa a cui pure è stata riservata la metà dei posti (circa 200 in totale) a disposizione. Ma è evidente l’intento di provare a giocarsi il tutto per tutto per conquistare quella fetta di indecisi che separa il candidato di M5s, Pd, Leu e Italia Viva dalla leghista. In Umbria, è il ragionamento, votano 703mila persone, una sconfitta per poche migliaia di voti brucerebbe ancora di più.

Conte si spende. È al secondo giorno consecutivo in Umbria anche se, nel corso del suo intervento all’auditorium, chiarisce subito di non essere in campagna elettorale: “Lo dico a voi cittadini. Io vi porto rispetto, se avessi fatto campagna elettorale sarei venuto qui tutti i giorni, bussando alle vostre porte, guardandovi negli occhi. Io non sto facendo campagna elettorale ma sono orgogliosamente qui presente perché, nonostante l’incarico attuale mi impegni molto, voglio offrire la mia testimonianza nella consapevolezza che qui in Umbria non si vota per il governo ma è in atto un esperimento interessante”. Più tardi, dopo la visita allo stabilimento della Teofran, azienda del polo chimico di Terni che rischia di chiudere i battenti dopo l’acquisizione da parte dell’indiana Jindal, si spinge oltre dicendo che la coalizione di governo “ha un futuro: lavorando insieme, lavorando in squadra, lavoreremo sempre meglio, ci affiateremo sempre di più”. Zingaretti e Speranza ne sono convinti. “Tra di noi ci sono tante differenze ma ci siamo uniti per un motivo: amiamo l’Italia, amiamo questo paese”, dice il segretario del Pd nel suo intervento. “Non è una semplice parentesi, è un’alleanza che può rappresentare il futuro del paese, un investimento strategico per il paese”, sottolinea il ministro della Salute di Leu.

Di Maio parla di “terza via”, spiega che l’accordo con Bianconi in caso di vittoria è che la giunta sia composta da eccellenze del territorio. “Le forze politiche staranno solo in consiglio regionale”. Non manca la stoccata all’ex alleato Matteo Salvini: “Non potete permettere a nessuno di usare l’Umbria come trofeo elettorale da agitare lunedì per fregarsene dal martedì per i prossimi cinque anni”, dice il capo politico M5s ricordando i casi delle elezioni regionali in Abruzzo e in Sardegna e i tempi lunghi impiegati dal centrodestra per mettere in piedi un esecutivo regionale dopo la vittoria. Per il resto si illustra a grandi linee la manovra che non è, ribadisce Conte, la manovra delle tasse bensì una legge “redistributiva”. Poco prima, sollecitato da alcuni cittadini che lo hanno accolto a Narni, il premier aveva escluso qualsiasi tassa patrimoniale e aveva rivendicato la lotta all’evasione “garbata ma determinata” del suo governo. Nessun accenno alla gestione regionale precedente, in mano al Pd con la presidente Catiuscia Marini, dimessasi dall’incarico in seguito all’inchiesta su presunti illeciti nelle assunzioni della sanità umbra.

L’evento all’auditorium non dura neanche un’ora e mezza. Alle 13 sono tutti fuori. Speranza è il primo ad andare via per altri impegni. Conte, Di Maio, Bianconi e il sindaco di Narni Francesco De Rebotti si concedono una passeggiata tra la folla di telecamere e cronisti per strada Mazzini, fino alla piazza dei Priori, sede del Municipio. Li raggiunge Zingaretti poco dopo. “Ci avevi già abbandonato”, scherza Di Maio. Cascata di clic, altre decine di foto. Tace Di Maio, interpellato sull’assenza di un rappresentante del quarto partito di maggioranza, Italia Viva, il neonato partito di Matteo Renzi. “Avremo altre occasioni”, assicura Conte. Prima di lasciare la città medievale c’è tempo anche per un aperitivo di coalizione. Un crodino e qualche stuzzichino al caffè Gnocchetto. Fuori programma Conte decide di recarsi a Terni con Bianconi allo stabilimento Treofan e, del tutto a sorpresa, fa un blitz per un caffè con lo staff in bar del centro, il Rendez vous. Complice l’ora post pranzo, piazza S. Francesco è deserta. Nessun selfie, nessuna stretta di mano. Un’ultima battuta ai cronisti per assicurare che il governo segue la vicenda dei lavoratori del polo chimico ternano e il premier si infila in macchina diretto a Roma. Passa qualche minuto e arrivano i militanti leghisti con le bandiere del Carroccio di Matteo Salvini. Le sistemano proprio davanti al bar dove il presidente del Consiglio ha appena preso un caffè. Montano un’enorme scheda elettorale con il voto alla Lega e un manifesto gigante con la faccia dell’ex ministro dell’Interno a fianco del candidato cittadino alla regione Daniele Carissimi. E’ atteso Salvini. Ci sarà anche il taglio di una torta.

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