Cultura e Spettacolo

“Vox Lux”, la Portman popstar negli Usa delle stragi

Dopo l’Oscar per “Il Cigno nero” Natalie Portman torna a ballare, ma soprattutto canta: “Vox Lux”, film in concorso alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia diretto da Brady Corbet di cui è protagonista, racconta infatti l’epopea della popstar Celeste nell’America di oggi. Tra talenti che nascono dai social e le stragi nei licei statunitensi, il film si apre appunto nel 1999, anno della strage alla Columbine, e la storia si snoda nell’arco di vent’anni.

La protagonista è vittima e unica superstite di una di queste stragi, compiuta da un suo compagno di scuola. “Purtroppo è un fenomeno che si ripete continuamente negli Stati Uniti, con le sparatorie nelle scuole. – ha detto Portman – Brady me lo ha presentato proprio così: una sorta di guerra civile che c’è nel nostro Paese, con un impatto psicologico che colpisce tutti i ragazzi che vanno a scuola e tutti i genitori che accompagnano i loro bambini ogni giorno”.

Sullo sfondo del film c’è il terrorismo, le Torri Gemelle, e gli attacchi più recenti sulla folla inerme. Il regista ha spiegato: “E’ una sorta di favola o riflessione poetica su quello che siamo stati negli ultimi 20 anni. Viviamo in un periodo di grande ansia, credo che tutti noi passiamo molte notti insonni, come mai prima. Il film nasce proprio da questo”.

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