Lo studio dell’ambiente marino di alta profondita’ e il monitoraggio vulcanico e sismico. Sono queste le attivita’ di ricerca su cui l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) hanno deciso di puntare in sinergia. I due enti, la cui collaborazione e’ sancita fin dal 2001 da una Convenzione quadro, hanno individuato gli obiettivi su cui incentrare e ulteriormente sviluppare la collaborazione nei prossimi anni. Il primo obiettivo, internazionale, e’ intensificare la collaborazione, gia’ avviata dal 1996, nelle ricerche in ambiente marino particolarmente profondo attraverso due infrastrutture di ricerca europee: KM3NeT (A multi-Km3 sized Neutrino Telescope) e Emso (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory).
KM3NeT, che conta sull’importante contributo dell’Infn con i suoi Laboratori Nazionali del Sud, e’ dedicato allo studio dei neutrini cosmici ad altissima energia e prevede l’installazione, a 3500 m di profondita’ nel mare al largo della Sicilia, di una serie di torri dotate di rivelatori, che formeranno complessivamente un telescopio del volume di un chilometro cubo. Emso, che vede l’Italia con l’Ingv come coordinatore a livello europeo, rappresenta la rete permanente sottomarina nei mari circondanti l’Europa dall’Artico al Mar Nero, passando per il Mediterraneo.
Il secondo obiettivo della collaborazione tra Infn e Ingv, tramite il progetto Premiale MURAVES, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’universita’ e della ricerca (Miur), prevede l’allestimento di due dispositivi alle pendici del Vesuvio per misurare il flusso di muoni (particelle di origine cosmica). I ricercatori Ingv e Infn faranno cosi’ una ‘radiografia’ al vulcano per produrre una mappa di densita’ in 2D e in 3D ad alta risoluzione della sua struttura sommitale e per tenerlo sotto monitoraggio continuo. Il terzo obiettivo, per lo sviluppo congiunto di studi sismologici avanzati, G-GranSasso, prevede l’installazione, unica al mondo, di un sofisticato interferometro laser nelle viscere della Terra, chiamato GINGERino, alla profondita’ di 1400 metri, all’interno dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn, in grado di analizzare la frequenza e l’ampiezza delle onde sismiche.
G-GranSasso ha come scopo ultimo lo sviluppo di tre sensori opportunamente orientati, che permetteranno non solo studi sismologici avanzati, ma anche test di Relativita’ Generale e misure della velocita’ angolare terrestre. “Rafforzare questa collaborazione, oramai pluriennale aiutera’ ad affrontare con un approccio sempre piu’ globale i problemi collegati ai cambiamenti climatico-ambientali e ai rischi sismico e vulcanico, attraverso l’impiego di nuove e sofisticate tecnologie per la ricerca”, dichiara il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta. “Mettendo in comune le capacita’ e le esperienze sviluppate all’interno di diversi Enti e in diversi campi della ricerca si possono costruire progetti multidisciplinari ambiziosi e che attivano energie nascoste”, commenta Fernando Ferroni, presidente dell’Infn.