Su web tax “warning” Agenzia Entrate oltre certa soglia

In semestre non più di 1.500 operazioni e non sotto 1,5 milioni euro

COP22 Marrakech

Nella versione dell’emendamento alla manovra che punta a introdurre la web tax resta confermata l’idea di introdurre in Italia una tassazione sulle multinazionali digitali che finora hanno fatturato all’estero. La norma imporrà una tassazione del 6% dei ricavi per la cessione di servizi pienamente dematerializzati da parte di soggetti non residenti a soggetti residenti in Italia e che si applica sul valore della singola transazione. Viene prevista una soglia oltre la quale si attiverà l’Agenzia delle Entrate, una sorta di warning che dovrebbe indurre le multinazionali del web ad uniformarsi alla nuova normativa: “L’Agenzia delle Entrate qualora constati che un soggetto non residente, senza stabile organizzazione nel territorio dello Stato, ha effettuato nel corso di un semestre, un numero complessivo di operazioni superiori alle 1.500 unità e per un controvalore complessivo non inferiore a 1,5 milioni, comunica al medesimo il superamento della soglia e lo invita a verificare in contraddittorio la qualificazione dell’attività rilevata quale esercizio della stessa per il tramite di una stabile organizzazione nel territorio dello Stato. La comunicazione deve essere effettuata nei trenta giorni successivi al verificarsi del superamento della soglia”. Nella nuova versione invece, per evitare che le aziende italiane, che già pagano le tasse nel paese, possano essere penalizzate, viene previsto un credito di imposta a loro favore. “Ai soggetti che, direttamente o mediante stabile organizzazione, effettuano le prestazioni di servizi” tramite mezzi elettronici spetta un credito di imposta pari all’imposta” stessa, si legge nella riformulazione.