La Whirlpool ha inviato alle rappresentanze sindacali territoriali le lettere di licenziamento per i 340 lavoratori dello stabilimento di via Argine a Napoli. L’avvio della procedura era stata annunciata ieri dai vertici aziendali nel corso del tavolo al ministero dello Sviluppo economico. E i lavoratori dalla mattina hanno protestato con un blitz all’aeroporto di Capodichino. Gli operai hanno bloccato per diversi minuti il percorso di accesso alle partenze nello scalo partenopeo, impedendo ai viaggiatori le operazioni di imbarco, esponendo striscioni e scandendo slogan contro la multinazionale.
Antonio Accurso Segretario Generale Aggiunto Uilm Campania: “E’ un atto vile perché l azienda non avrebbe avuto nessun costo ad aprire la cassa integrazione ordinaria, noi faremo sempre mobilitazioni, perché il governo deve riportare la Whirlpool al tavolo, fargli ritirare i licenziamenti e aprire la cassa ordinaria e discutere seriamente del futuro di Napoli”. Rosario Rappa, segretario generale Fiom di Napoli: “Il nostro obiettivo è far riprendere la produzione di lavatrici in via Argine, finché questo non avviene per noi la vertenza è aperta”.
Raffaele Apetino, segretario generale Fim-Cisl Campania, ha sottolineato: “Già tre premier ci hanno dato disponibilità a risolvere una vertenza che non è stata ancora risolta, noi continueremo a lottare, protestare e stare al fianco dei lavoratori”. Secondo la legge, adesso ci sono 75 giorni per cercare una possibilità di ritiro della procedura di licenziamento collettivo. E si spera nell’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi.