Non e’ gradita a Washington la condanna a 15 anni di carcere comminata nei giorni scorsi da un’alta corte di giustizia di Lusaka a carico di un coppia gay, ma il governo zambiano non intende fare marcia indietro, anzi. In appello e’ stata confermata la sentenza di primo grado per Steven Samba e Japhet Chataba, riconosciuti colpevoli di aver commesso “atti contro natura” in quanto i due sono omosessuali e intrattengono una relazione. Il processo e’ cominciato un anno fa, in seguito alla denuncia di un impiegato d’albergo, Kapiri Mposhi, secondo i due uomini avevano consumato un rapporto sessuale al quale egli stesso avrebbe assistito da una finestra. Dura reazione di condanna dell’ambasciatore Usa a Lusaka, che ha criticato l’operato dell’amministrazione giudiziaria in un Paese che, secondo lui, applica due pesi e due misure. “Personalmente sono inorridito. Non c’e’ stata alcuna violenza, i due uomini hanno avuto un rapporto consensuale”, ha dichiarato l’ambasciatore Daniel Foote.
Il rappresentante diplomatico di Washington nella nazione africana ha poi fatto notare che “ai funzionari governativi e’ invece concesso di rubare milioni di dollari di fondi pubblici senza essere mai processati, quando i politici picchiano i cittadini perche’ osano esprimere solamente la propria opinione, nessuno dice nulla”. Dichiarazioni che hanno suscitato l’ira del ministro degli Esteri zambiano, intenzionato ad inviare una lettera di protesta formale alla Casa Bianca. “Un rappresentante di un governo straniero che rimette in discussione una decisione di giustizia equivale a mettere in discussione la nostra stessa Costituzione”, ha replicato Joseph Malanji, ricordando che in Zambia l’omosessualita’ e’ illegale, “motivo per cui la corte non ha fatto altro che applicare la legge vigente”. Prevedendo critiche e condanne da paesi occidentali e partner allo sviluppo, nei giorni scorsi lo stesso presidente Edgar Lungu ha avvertito che “il Paese non sara’ costretto a riconoscere i diritti dei gay”, quindi non cedera’ a pressioni diplomatiche ed economiche esterne. In Africa oltre allo Zambia l’omosessualita’ e’ considerata reato in una ventina di paesi su 64, punibile col carcere e in alcuni casi anche con la pena di morte, come in Mauritania, Sudan, alcune regioni della Nigeria e della Somalia.