Zamparini: “In Frosinone-Palermo arbitro amico di famiglia Stirpe”. Nicchi: “Partita regolare”

Il patron rosanero: “Una gara diretta da un’incapace. I miei avvocati sono a lavoro”

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“E’ stata una partita organizzata come intimidazione. I nostri giocatori sono stati aggrediti prima, durante e dopo la partita”. Maurizio Zamparini, proprietario del Palermo, torna a parlare degli episodi accaduti nel finale di partita con il Frosinone e che hanno portato il club siciliano a fare ricorso nell’immediato post-gara.

“E’ stato uno spettacolo indecoroso – ammette il patron rosanero -. Una gara diretta da un’incapace e che oggi abbiamo scoperto essere un amico di famiglia. I miei avvocati sono a lavoro. Un fatto come questo mi provoca un danno di 50 milioni e qualcuno dovrà pagarlo. E’ assurdo avere un arbitro del genere che già aveva diretto un Frosinone-Palermo annullandoci un gol senza motivo. Noi non possiamo dare un’immagine del genere. Gli italiani non sono quelli visti in campo sabato. Quanto visto è qualcosa di aberrante e profondamente illegale. Spero che la giustizia sportiva ci metta le mani su questa vicenda”.

E conclude: “Mi aspetto giustizia perché in questo paese ci sono anche uomini giusti”. Interviene il presidente dell’AIA, Marcello Nicchi, proprio in merito alla polemica scaturita dopo Frosinone-Palermo in riferimento all’arbitro Federico La Penna: “Prendo atto del risultato del campo. Non dobbiamo dare altre risposte. Non voglio inserirmi nella polemica tra due società, non è compito del presidente dell’AIA fare questo: la partita si è giocata in modo regolare”.[irp]