Politica

Zelensky lancia appello agli alleati (inclusa Italia): armi a lungo raggio per colpire basi russe

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello urgente agli alleati internazionali, inclusa l’Italia, per ottenere armi a lungo raggio in grado di colpire le basi militari russe in territorio russo. In un messaggio ai partner occidentali, Zelensky ha sottolineato l’importanza di questa capacità per contrastare gli attacchi russi, come quelli recenti a Kharkiv, Sumy e Donetsk. “Ogni attacco russo dimostra che abbiamo bisogno di questa capacità: attendiamo decisioni da Usa, Regno Unito, Francia, Germania e Italia per salvare vite umane”, ha dichiarato il presidente ucraino. La sua richiesta si basa sulla convinzione che solo una risposta sistematica, attraverso l’uso di missili a lungo raggio, possa contrastare efficacemente le operazioni militari russe.

La questione ha acquisito nuova rilevanza dopo l’incontro tra il presidente statunitense Joe Biden e il leader laburista britannico Keir Starmer alla Casa Bianca. Durante il colloquio, sono emerse indicazioni che Biden potrebbe autorizzare Gran Bretagna e Francia a permettere all’Ucraina di utilizzare i missili a lungo raggio Storm Shadow e Scalp, che integrano tecnologia americana, per colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. Questa possibile decisione ha suscitato la preoccupazione di Mosca, già allarmata dalle minacce di Vladimir Putin alla Nato e, ora, dalle dichiarazioni dell’ex presidente Dmitry Medvedev, il quale ha avvertito che, sebbene l’uso delle armi nucleari non sia intenzionale, la pazienza della Russia sta per esaurirsi.

Il Financial Times riporta che il colloquio tra Biden e Starmer ha suggerito che gli Stati Uniti potrebbero rivedere la loro posizione riguardo all’uso dei missili occidentali da parte dell’Ucraina. Tuttavia, al momento, non sembra esserci l’intenzione di fornire gli Atacms americani. Starmer ha confermato che l’incontro è stato un’opportunità per discutere la strategia complessiva dell’Ucraina e ha annunciato che il dialogo sui missili continuerà nei prossimi giorni durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, dove i due leader si confronteranno nuovamente con altri partner e con Zelensky stesso. Inoltre, Biden e Starmer hanno espresso preoccupazione per la fornitura di armi letali da parte dell’Iran alla Russia. Il G7, presieduto dall’Italia, ha condannato fermamente le esportazioni iraniane di missili e droni, utilizzati per colpire civili ucraini, e ha intimato a Teheran di cessare immediatamente tali pratiche.

Nel contesto di queste dinamiche, Zelensky presenterà il suo “piano per la vittoria” a Biden e intende sottoporlo anche ai candidati presidenziali americani, Kamala Harris e Donald Trump. Zelensky ha recentemente condiviso con la CNN dettagli di una conversazione con Trump, esprimendo la sua curiosità su come l’ex presidente intenda porre fine al conflitto in breve tempo, considerandolo un messaggio elettorale che potrebbe non riflettere la realtà. Il presidente ucraino ha anche annunciato un nuovo scambio di prigionieri con la Russia e ha confermato l’abbattimento della maggior parte dei 70 droni kamikaze Shahed lanciati contro l’Ucraina. Nonostante i progressi, ha ribadito la necessità di rafforzare la difesa aerea e a lungo raggio per proteggere la popolazione.

Nel frattempo, la situazione sul campo di battaglia rimane complessa, con le forze russe che avanzano nell’est dell’Ucraina e conquistano nuovi territori, come il villaggio di Jelannoe Pervoe. Kiev spera che l’offensiva ucraina in corso possa costringere la Russia a deviare risorse militari dal Donbass verso la regione di Kursk. In questo scenario, le alleanze internazionali e le decisioni strategiche dei partner occidentali saranno determinanti per l’evoluzione del conflitto e per il futuro dell’Ucraina.

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